Il problema relativo alla gestione delle attività digitali sta nella capacità di un’azienda di misurare l’efficacia del suo operato. Col tempo i costi aumentano ed è necessario capire se quel che viene fatto consente un ritorno sull’investimento. Lavorando su progetti digitali è infatti consuetudine riscontrare risultati dopo mesi e non sempre si arriva al risultato proprio perché è necessario avere la capacità di valutazione e esperienza in materia digitale per poter valutare la situazione nel complesso.
In tal senso Maia Management è in grado di risolvere questa criticità mettendo a disposizione delle PMI un Chief Digital Officer, figura che ha l’obiettivo di comprendere le strategie digitali adottare per far crescere l’azienda digitalmente, occupandosi, pertanto, della digital strategy.
Maia Management mette in campo il Chief Digital Officer e il Growth Hacking
Il Chief Digital Officer è indicato per le aziende italiane che hanno bisogno di crescere in fretta e in diversi settori come il marketing, le vendite o la gestione del cliente. E’ un professionista che può essere assunto come Manager o messo a disposizione da enti terzi, come Maia Management, in qualità di consulente esterno.
Tra i servizi offerti nell’ambito del digital, il Growth Hacking ha l’obiettivo di ottimizzare e scalare le potenzialità di un business. Le strategie di Growth Hacking consentono di ottenere risultati ottimali per le start-up e le PMI già attive sul mercato quando c’è da raggiungere un traguardo ambizioso: la promozione di un prodotto di punta da lanciare sul mercato, il miglioramento della visibilità del sito e-commerce sui motori di ricerca, l’incremento della conoscenza del brand su internet sono esempi chiarificatori sul tema.
Anche le PMI, caratterizzate da un carattere artigianale e da modelli a conduzione familiare, possono puntare su prodotti unici ed esclusivi e su strategie di digital marketing ad hoc. Il Growth Hacking non segue una logica di funzionamento standard. Ciò che si ottiene da tutti i casi di successo di imprese che sono cresciute in modo veloce sul mercato è una nuova mentalità, una forte collaborazione tra i vari dipartimenti dell’organizzazione aziendale e know-how funzionale agli affari. L’insieme di questi elementi permette la realizzazione di qualsiasi realtà imprenditoriale, nonché ottenere un importante vantaggio competitivo, favorendo rapida crescita, sviluppo di prodotti unici e l’ottimizzazione di strategie di marketing.
Il Growth Hacking per le PMI
Il Growth Hacking è decisamente utile per le PMI, perché rivolto a strategie di marketing low cost all’insegna della creatività, dell’innovazione e della sperimentazione.
Per conseguire risultati importanti, si riportano due casistiche da cui prendere spunto: la prima riguarda il Market Disruption; rispetto al passato i consumatori non sono più individui refrattari. Se anni fa, l’avvento di un prodotto dirompente in confronto al mercato di allora sarebbe stato percepito in maniera non sempre positiva, al giorno d’oggi si è registrata, infatti, un’inversione di tendenza. Ne è un esempio, il caso di Uber. Per tanti anni, gli utenti sono saliti a bordo dei taxi, pagando lautamente le tratte percorse. Uber, in tal senso, ha causato una Market Disruption, puntando su una prenotazione veloce delle corse tramite app e smartphone e non mediante una chiamata classica, con una sola conseguenza: l’abbassamento dei prezzi.
Inoltre, il Growth Hacking ruota attorno alla velocità. In un mercato votato alla competitività, chi presenta prima degli altri un’offerta commerciale interessante ottiene l’attenzione del target di riferimento. In più, se si tratta di qualcosa di importante, anche la comunicazione ne subisce il fascino e si finisce col parlarne. Chi arriva dopo, pur avendo il prodotto è migliore, rischia di passare come fake. Tutto questo scaturisce strategie innovative in materia di creazione di prodotto e marketing.
Il Growth Hacking supporta la crescita di start-up e di PMI guidate da imprenditori e manager prudenti che puntano sulla qualità del prodotto e del servizio, sulla creatività, sull’innovazione, sulla volontà di continua evoluzione, nonché su strategie non convenzionali di marketing. Tuttavia, in ottica di lungo termine, il Growth Hacking non può sostituire il Digital Marketing. SEO, posizionamento organico, Lead Generation, in quanto “pezzi” del Digital Marketing, saranno anche a lungo termine decisivi per il successo del business di un’azienda. Dunque, puntare sul Growth Hacking non esclude provare a fare Digital Marketing. Anche in questo caso, seppur con budget esigui, si possono raggiungere obiettivi ambiziosi.